A Tell el-Kharouba, nel Sinai settentrionale, è stata scoperta una fortezza facente parte della “Via di Horus”, linea difensiva che proteggeva il confine nord-orientale dell’Egitto, collegando il Delta alla Palestina (per approfondire, si veda l’articolo di Alberto Pollastrini). La struttura, 700 metri a nord di un’altra individuata negli anni ’80, è stata scavata solo parzialmente da una missione egiziana che, per ora, si è occupata delle mura meridionali, comunque sufficienti a stabilire che si tratti di una delle più imponenti fortezze della Via di Horus.
Il tratto indagato è infatti lungo 105 metri e largo 2,5, con un ingresso secondario di 2,20 metri e 11 torri. Gli archeologi hanno liberato dalla sabbia anche porzioni delle mura settentrionali e occidentali (foto in alto), quest’ultime lunghe 75 metri e dal peculiare andamento sinusoidale. In totale la cittadella doveva coprire 8000 m². L’analisi degli oggetti rinvenuti nei depositi di fondazione sotto una delle torri, invece, ha permesso di datare la fortezza al Nuovo Regno e più precisamente alla prima metà della XVIII dinastia (1550-1400 a.C. ca).
Tra i reperti scoperti, spicca infatti un’ansa di vaso in ceramica con il cartiglio del faraone Thutmosi I (1504-1492 a.C.; foto in basso al centro). Inoltre, è stato individuato un grande forno con resti di pane ancora conservati, che serviva per l’approviggionamento delle truppe stanziate nella fortezza. Le strutture murarie, invece, presentano numerosi interventi di restauro e modifica, a testimonianza dell’utilizzo per diversi secoli del complesso.




