Saqqara, rubato rilievo in una tomba di 4200 anni

Khentika Saqqara
Il rilievo sparito (James 1953, pl. X)

Nella necropoli di Saqqara, un ignoto ladro si è introdotto in una tomba e ha asportato con una motosega un prezioso rilievo in calcare. Poche settimane dopo la sparizione del bracciale di Amenemope dal Museo Egizio del Cairo, arriva quindi un altro sfregio al patrimonio archeologico egiziano. Il misfatto è stato comunicato dal Ministero del Turismo e delle Antichità e, in questo caso, sembra essere un furto su commissione.

La tomba violata apparteneva a Khentika detto Ikhekhi, importante funzionario della VI dinastia che si fregiava di moltissimi titoli tra i regni di Teti e Pepi I (2330-2280 a.C. circa), come quelli di visir, principe ereditario, scriba, sacerdote di Maat e di Anubi, portatore dei sigilli reali, ispettore dei profeti delle piramidi di Teti e Pepi I, sovrintendente ai Due Granai. La sua mastaba si trova proprio a nord della piramide di Teti, nella parte orientale della necropoli di Saqqara.

La tomba era stata scavata nel 1922-23 dall’egittologo britannico Cecil Firth e poi nei primi anni ’50 dal connazionale Henry James del British Museum. Da allora, la mastaba non era mai stata aperta al pubblico e, una volta sigillata, è diventata un deposito per reperti archeologici, aperto l’ultima volta nel 2019 per un inventario del contenuto. Per questo motivo, l’unica foto del rilievo che ho trovato viene proprio dalla pubblicazione di James.

Il rilievo scomparso, di 40 x 60 cm, si trovava nella parete sud della prima sala e raffigurava Khentika seduto mentre dipinge, sul registro superiore, divinità inginocchiate che rappresentano le tre stagioni in cui era diviso l’anno nell’antico Egitto: Akhet (inondazione), Peret (riemersione delle terre e crescita delle messi) e Shemu (stagione secca e raccolto; l’unica maschile). Le personificazioni sorreggono un ovale con 4 mezzelune che corrispondono ai mesi da 30 giorni della stagione. Nel registro inferiore c’erano invece tre intendenti, tra cui un figlio di Khentika, che gli portano strumenti da scriba.

 

 

Fonti: Ministero del Turismo e delle Antichità; CBS

Per approfondire: James T.G.H., The Mastaba of Khentika called Ikhekhi, London 1953; Porter & Moss III, p. 509