Saqqara, Zahi Hawass scopre la tomba del figlio del faraone Userkaf

Saqqara, tomba di principe scoperta da Zahi Hawass
La statua di gruppo di Djoser e quella di un funzionario di XXVI din. (ph. MoTA)

Periodo piuttosto caldo per le tombe reali in Egitto! Dopo Luxor e Abido, a Saqqara Zahi Hawass ha individuato la sepoltura di un principe ereditario, Userefra, figlio di Userkaf, primo faraone della V dinastia (2500-2490 a.C.).

Saqqara, Zahi Hawass scopre la tomba del figlio del faraone Userkaf - Djed Medu
L’architrave del secondo ingresso della tomba con il cartiglio di Neferikara (ph. MoTA)

La sepoltura si è rivelata subito di altissimo lignaggio grazie alle strutture architettoniche e ai materiali rinvenuti all’interno. A partire da un’enorme falsa porta, la più grande conosciuta in granito rosa a Saqqara con i suoi 4,5 metri d’altezza e 1,15 di larghezza, che reca il nome e i titoli del defunto: visir, scriba reale, giudice, governatore delle città di Buto e Nekheb, sacerdote lettore. Ai suoi piedi una tavola d’offerte tonda, ancora in granito, di 92,5 cm di diametro, che probabilmente è una base di colonna riciclata. Nella camera funeraria è stato scoperto anche un rarissimo gruppo scultoreo in granito rosa con il faraone Djoser (2680-2660 a.C.), la sua sposa e 10 figlie, seduti su sedili con alto schienale (foto in evidenza dell’articolo).

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Falsa porta e tavola d’offerta (ph. MoTA)

Djoser, fondatore della III dinastia, precede di oltre un secolo Userkaf, quindi appare evidente che qualcuno abbia portato la scultura nella tomba in un secondo momento. Secondo Zahi Hawass, lo spostamento risalirebbe a un’epoca ancora più recente, al Periodo Tardo, quando la struttura fu riutilizzata da un funzionario di XXVI dinastia (672-525 a.C.), come dimostra la presenza di una statua frammentaria in granito nero alta 1,17 metri (foto in basso). Le motivazioni che hanno portato a quest’appropriazione sono ancora in fase di studio, ma è possibile che sia dovuta a una sorta di “arcaismo” o “rinascimento egizio”, come forma di legittimazione e legame con gloriosi tempi passati, riscontrabile già alla fine del Terzo Periodo Intermedio.

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La statua del funzionario di XXVI din. (ph. MoTA)

Sempre secondo Zahi Hawass, le statue di Djoser in origine dovevano trovarsi in una delle cappelle della vicina Piramide a Gradoni. Ma non sarebbe la sola traccia di riutilizzo della tomba, comunque molto frequente a Saqqara. Di fronte alla facciata orientale, infatti, è stato trovato un secondo ingresso con gli stipiti in granito che recano nome e titoli – non ancora comunicati – di un altro defunto della V dinastia, ma vissuto sotto il faraone Neferirkara Kakai (2480-2460 a.C.).

 

Fonte: Ministry of Tourism and Antiquities