Sinai meridionale, documentata grotta con pitture rupestri di 12.000 anni

Sinai meridionale, documentata grotta con pitture rupestri di 12.000 anni - Djed Medu

È terminata la documentazione delle pitture rupestri di una grotta del Sinai meridionale, 60 km a sud-est di Serabit el-Khadim (uno dei siti archeologici più noti della penisola, soprattutto per le sue miniere di turchese) e 30 km a nord dal monastero di Santa Caterina. Il luogo era stato segnalato lo scorso anno da un escursionista che lo aveva scoperto per caso, ma la presenza di ossa di animali e rifiuti vari conferma una frequentazione continua dei beduini del deserto.

Le pareti e il soffitto di arenaria dell’antro – profondo 5 metri, largo 22 e alto 3,5 – sono completamente ricoperti da disegni in ocra rossa, alcuni dei quali vecchi di 12.000 anni. Secondo Hisham Hussein, direttore generale delle Antichità del Sinai del Nord e capo della missione che ha realizzato lo studio, le pitture possono essere divise in tre gruppi: il più antico, posto nella parte più interna della grotta, risalirebbe a un periodo compreso tra il 10.000 e il 5.500 a.C. e comprende impronte di mani e figure di quadrupedi come asini o muli; il secondo è collocabile nell’Età del Rame (4.400-3200 a.C. circa) e presenta scene con donne stilizzate e animali; l’ultimo, il più recente, è successivo al periodo greco-romano per la presenza di figure di dromedari, precedentemente non diffusi in Egitto.